Armenzano

Edificato lungo la strada che unisce Spello ad Assisi, il castello di Armenzano, a circa 730 s.l.m, presenta ancora oggi una struttura a chiocciola, con due cerchi concentrici di edifici che si adattano al poggio tondeggiante su cui è costruito.
Il nome deriva dal latino “armentum”, a significare mandria di buoi, cavalli; la risorsa principale del paese fu infatti, data la conformazione geologica, fortemente scoscesa, l’allevamento. Nel XIII sec. governava il castello Napoleone di Umbertino dei Monaldi che fu, secondo le fonti, molto legato a San Francesco tanto da ospitarlo tutte le volte che il Santo si recava a predicare nella zona, e
proprio originario di questi luoghi era il beato Giovanni il semplice, seguace di san Francesco. Anticamente il castello apparteneva al comune di Spello, in quanto parte del Ducato e Diocesi di Spoleto; probabilmente fu poi venduto ad Assisi dagli eredi di Napoleone nel 1271. La sua popolazione in questo periodo si componeva di circa
400 persone, nel 1950 contava 550 persone, ora ridotte ad una trentina. Le mura che cingevano il castello sono in parte diroccate, caratteristici invece gli stretti vicoli, in pietra locale con la tipica copertura ad archi. Poco fuori dal centro storico, sorge la
Chiesa di S. Maria, fatta erigere dai frati camaldolesi di S. Silvestro nel XII o XIII secolo. Di grande interesse è l’Osservatorio astronomico di Armenzano, realizzato nel ‘99, allestito all’interno di un edificio antico e poiché inserito nel Parco Naturale del Monte Subasio, gode di una quasi totale assenza di inquinamento luminoso.

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I Fenomeni carsici del Monte Subasio

 

Il Mortaro Grande
Sull’area sommitale del Subasio si notano vistosi fenomeni carsici dovuti alla permeabilità degli strati calcarei, alla morfologia pressoché pianeggiante ed alla presenza di faglie che hanno favorito la dissoluzione lungo allineamenti ben definiti. Si individuano due tipi principali di doline: di sprofondamento (“mortari”) e di dissoluzione superficiali (“fosse”).
I mortari si trovano sui 1200 metri di altezza in mezzo ai pascoli che rivestono buona parte dell’interno della depressione nei cui fianchi esposti a nord compare anche la vegetazione arbustiva di faggi misti a qualche esemplare di conifere, residuo di un tentativo di rimboschimento.
Il Mortaro Grande e il Mortaiolo, localizzati ad est del M. Civitelle, sono due profonde doline quasi contigue. La prima ha una forma leggermente ellittica con l’asse maggiore lungo circa 260 metri, mentre quello minore 220 metri. La sua forma è intermedia tra dolina a ciotola e quella ad imbuto, presentando pareti abbastanza ripide e fondo arrotondato. La profondità si aggira sui 60 metri. Circa 10 metri a nord – est si apre il Mortaiolo a contorno sub- circolare: il diametro è di circa 70 metri, la profondità si aggira sui 50 metri e il fondo si raggiunge dopo una ripida e pericolosa discesa per la forte pendenza delle pareti soprattutto nella parte più bassa. Data la forma particolare il Gortani propone per questo tipo di depressione il nome di “dolina a calice”.

Mortaro grande